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  • Arik Bendaud

Shabat Bo

Updated: Jan 7, 2022


  • Accensione Candele, Minha/Kabalat Shabat 16.29

  • Shachrit ore 8.45

  • Minha Shabat ore 16.15

  • Moze Shabat 17.33

Kiddush temporaneamente sospeso a causa della situazione Covid.


Seudat Shlishit con commenti su Parashat Hashavua temporaneamente sospesa.


Si consiglia lettura Shemà prima di Shahrit - "Zman Kriat Shema" entro 9.14.


IMPORTANTE - In base alle indicazioni di Misrad Habriut il nostro tempio e' aperto secondo le regole del Tav Yarok solamente qualora il numero dei presenti sara' superiore alle 100 persone.


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KOLLEL: Il Kolel e' aperto nei giorni Domenica, Martedi e Mercoledi dalle ore 20. Interessati ad avere ad avere un Avrech solo per voi? Contattate Edoardo 053-2240965. Il ristorante Pankina offre la pasta a chi viene a studiare.


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Shabbat Shalom

Divrei Torah Parashat Bo a cura di David Bedussa e Mushki Piha.


David Bedussa:

Rabbia e testardaggine.

Queste sono le due cose che discuteremo oggi su "Paro~ il Faraone "


Ci troviamo dopo aver affrontato già 7 terribili piaghe nella Parashà precedente e oggi, in quella di "Bo"  troveremo le ultime tre.


Ora,  (non) è possibile comprendere il Faraone che non crede alla esistenza di H per le prime piaghe. La prima, la seconda, la terza.. Ma dopo una certa come è possibile che il Faraone non cede e non crede semplicemente alle parole di Hashem e Moshe & Aharon?

Il Faraone non è uno stupido. Come è possibile quindi?


Spiega il Pele Yoez che il Faraone era accecato dalla rabbia e dalla testardaggine.


Quando una persona si arrabbia, perde il lume della ragione. Non è più capace a ragionare e quindi fa terra bruciata


Il Faraone è il "primo ministro" dell'Egitto. Il suo compito è quello di occuparsi del benessere del paese. Invece lui diventa praticamente cieco e si è impuntato fino alla fine e così facendo ha distrutto la sua nazione, fallendo il suo obiettivo da "Faraone"


In momenti del genere anche se difficile, bisogna sforzarsi per capire la verità e affrontare nelle giuste maniere chi ha ragione


Mushki PIha:

Ieri, durante una lezione di guida, parlo con il maestro seduto accanto a me.

Una persona gentile, paziente e molto umana.

Io amo girare a destra, dico. È così più facile che andare a sinistra!

Ah ma lo sai che nella Kabbala viene spiegato che la destra è chessed (bontà) e sinistra è ghevura (severità)? Continuo io.


Lui mi ascolta ma non reagisce molto.

Continuo a parlare ancora un po' di Kabbalah.

Ma non sembra il suo tipo di interesse.


La religione è piena di sciovinismo mi dice.

Non credo molto nella Kabbala e in tutta quella roba la.


Ah. Ok.

Cammino sulle uova.

'Infatti sono anti religione' mi dice.

Di bene in meglio.

Scusa, dico io, ma essere anti religione vuol dire che puoi credere in D-o o no?

Si può essere anti religione e credere in D-o, ma sta di fatto che io non credo neanche in D-o.

Ah. Ehm.

Poverino.

Mi chiedo come fa quando ha le sue battaglie e le sue difficoltà personali.


Perche l'unico modo che gli ebrei potevano uscire dall'Egitto, talmente ne erano coinvolti, talmente ne erano abbattuti, era tramite la mano di D-o. E la fede, anche se debole, era rimasta ancora.


Io, da solo vi porterò fuori, senza messaggeri, con la mia mano destra.

Non rimaneva che questa opzione. Solo Hashem ci poteva salvare.

Solo Hashem ci poteva liberare dalla schiavitù.


Ogni giorno ognuno di noi deve uscire dal suo esilio personale.

Dai suoi limiti, dalle sue gabbie e prigioni.

Molte volte, il nostro più grande esodo è il nostro IO personale, che è grande e grosso, e ci vuole intrappolare per non fare brillare la vera luce che è dentro di noi. La luce della nostra neshama. Quella per sempre connessa ad Hashem, e con dei poteri, al di sopra di tutte i migliaia di limiti che ci imponiamo.


Mushki, io non so cosa farei se non avessi la mia Emuna (fede in D-o), se non avessi la Torah o i tzaddikim, mi disse un'amica dopo aver perso il padre ad un età troppo giovane.


Si, le dico. Hai ragione. Solo il nostro legame e connessione con Hashem ci può dare vera pace e libertà.

Vallo a spiegare al mio cocciuto maestro di guida polacco.

Che poi mi racconta che suo nonno era un ultraortodosso della Polonia. E suo padre lasciò tutto.

Ma tu ci pensi a D-o a volte? Gli chiedo.

C'ho pensato quando andavo all'università, ora non più.

La paura dei cambiamenti...


Voglio dirgli che c'è Hashem, che solo Hashem ci libera dal nostro grande e grosso IO, che la nostra fede ci permette di andare avanti nei momenti difficili, che solo connettendoci con il creatore possiamo esprimere ciò che abbiamo dentro, la nostra neshama.

Che fu Hashem che ci diede la libertà migliaia di anni fa in Egitto, e che non smise da quel momento la di liberarci ogni giorno di nuovo dal nostro esilio.

Che c'è un Io che ci rende schiavi, di un'altra religione. La religione dell' ego. E che quell' ego la, ci manipola, ci schiavizza, e cerca di intrappolarci.

Ma che non possiamo mollare, non possiamo arrenderci anche se la lotta per la libertà è molto dura.

Anche se vorrà dire che devi pensare a D-o, e forse questo ti fa paura. Forse richiede troppo tempo, troppo impegno. Forse fa un po' di male al tuo ego personale.

Ma è solo per salire, per innalzarci e per trovare la vera, unica, e pacifica libertà.

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