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  • Arik Bendaud

Shabat Tazria - HaHodesh - Rosh Hodesh



  • Accensione Candele, Minha/Kabalat Shabat 18.38

  • Shachrit ore 9

  • Minha Shabat ore 18.30

  • Moze Shabat 19.38

Si consiglia lettura Shemà prima di Shahrit - "Zman Kriat Shema" entro 9.36.


Questa settimana, ed in base alla situazione nelle prossime, manterremo la porta chiusa e avremo un servizio di sicurezza vista la situazione.


Ricordiamo a tutti che e' Rosh Hodesh Nissan e ringraziamo Moris Raccah per aver permesso a tanti anche quest'anno di mantenere l'antica tradizione.


Le attivita' per i bambini sono riprese con la Madriha Micol.


KOLLEL: Il Kolel e' aperto nei giorni Domenica, Martedi e Mercoledi dalle ore 20. Interessati ad avere ad avere un Avrech solo per voi? Contattate Edoardo 053-2240965. Il ristorante Pankina offre la pasta a chi viene a studiare.


Per supportare il nostro Minian clicca qui

Shabbat Shalom


DVAR TORAH di Mushki Piha:

Questa Parasha per me racconta la storia di una nazione.

Racconta un percorso che continua da tanti tanti anni ormai.

E più andiamo avanti, più lo internalizziamo... Finché presto potremo meritare l'arrivo di Moshiach.

Questa settimana ci sono stati attentati terroristici in Israele e abbiamo perso delle preziose anime, per me e per ognuno dei cittadini Israeliani, abbiamo perso dei fratelli.

E piangiamo questi nostri fratelli.

Non a caso questa settimana leggiamo la Parasha dove i figli di Aaron portano le spezie, la Ktoret (che era riservata solo al Kohen gadol e quindi proibito per un Cohen normale) e facendo questo, perdono la loro vita. La loro Neshama torna da Hashem.


Il Rebbe spiega che il motivo per cui Nadav e Avihu portano la Ktoret era proprio l'amore ardente per Hashem, talmente forte che le loro neshamot si sono staccate dai loro corpi per raggiungere e godere della luce divina.

Il Rebbe continua spiegando l'idea di Ratzo Vashov. Andare e rivenire. Salire e scendere. Cercare lo spirituale, ma portarlo quaggiù nel mondo materiale.

I figli di Aaron si fermarono alla prima tappa, rimasero nello spirituale - Ratzo.

La volontà di Hashem però è contraria. Lui richiede il Vashov - la discesa in questo mondo, il completamento di una missione proprio qui, in questo mondo materiale.


Ora, la Neshama, a volte piange. Il buio del Galut è molto forte, e vuole sentire di più la vicinanza di Hashem.


Cosa hanno in comune la Parasha con gli ultimi difficili avvenimenti?

E non sto parlando della morte di quelle anime pure.

Ma parlo di un messaggio subliminale.

Il piangere quelle anime.

Il cercare le risposte.

La creazione delle paure.

Tutta la scossa spirituale che queste tragedie provocano.


E la soluzione.

Moshiach è vicino. Molto vicino.

E come facciamo ad avvicinarlo e portarlo qui??

Aggiustando esattamente quello che i figli di Aaron fecero. Il Ratzo senza il Vashov.

E quindi, mettere dei limiti, delle barriere, installare in noi e nelle nostre vite il Vashov.


Hashem non vuole solo l'ispirazione.

Hashem vuole l'azione.

E sì, lo scopo dell' ispirazione è proprio l'ispir... Azione.

Il Ratzo è importante, ma non è la destinazione finale. Ci vogliono i due sensi.

E questo vale in mille ambiti.

Ormai la società ha costruito un flusso così illimitato di qualunque cosa. Di consumismo, di conoscenza, di informazioni... tutto, è a portata di mano.

Installare i limiti quando tutto è available diventa molto difficile.

Ma è il modo per restare sani.

Il troppo stroppia.

L'addiction inizia dove mancano i limiti.

Anche il piacere deve avere un limite.

Così come la sofferenza.


Ora più che mai, che vediamo davanti ai nostri occhi delle tragedie che stringono il cuore e piangiamo ad Hashem,

Ma anche al pianto c'è un limite.

Perché il nostro tikun è l'azione.

Cercare di capire troppo può essere pericoloso e non è quello che Hashem richiede da noi. Anche là, nel nostro IO, c'è un limite, e quando mettiamo quel limite permettiamo ad Hashem di essere. Gli rendiamo il Suo posto Lui è illimitato. Non noi.

Il limite al nostro IO crea automaticamente una vicinanza con D-o.


Hashem vuole le domande ma richiede l'azione.

Il nostro andare avanti.

Delle piccole azioni, delle buone azioni.

E per azione a volte si intende mettere quel limite dove ci vuole.

Le forze ci sono state date,

Possiamo farcela.

Sicuramente, e più uniti che mai.

Portando così al più presto Moshiach.


Shabat Shalom,

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